Siamo felici di presentarvi una nuova canzone, composta nel 2014 quando ancora ricordavo il portoghese e ricordavo la grande sbornia consumista della crescita brasiliana degli anni di Lula da Silva. Una crescita esponenziale, trainata dagli alti prezzi delle materie prime, dove la birra "estupidamente gelada" e altre droghe obnubilavano le menti dei lavoratori brasiliani. In questa crescita, trainata dalle esportazioni dei latifondi e quindi diseguale come non mai, non fu investito un euro, cioè un real, nel trasporto pubblico e nei monopoli naturali del trasporto, per cui le strade si riempirono in poco tempo di una quantità di macchine e bus che andavano tutti nella stessa direzione, con tempi via via maggiori. Non può essere un caso, infatti, che l'aumento del costo del trasporto pubblico, a fronte di un peggioramento del servizio stesso, sia stato uno dei motivi fondamentali della caduta dei governi del progresso. Ma ormai, ai brasiliani non interessava più il progresso, loro volevano, come i loro fratelli americani ed europei, solo la prima parola della loro bandiera: l'ordine. Mais ordem, menos progresso.
Abbiamo poi avuto la fortuna di suonare per Varignana di Notte, questo sabato 23 luglio, davanti ad un pubblico particolarmente entusiasta, forse detentore di quella saggezza post-covid che fa prendere il meglio dalla vita, e che ci ha contagiato tutto questo entusiasmo che vedete qui sotto (per la cronaca, questo è il booom di "A tu Lado").
Il 10 luglio l'Orchestra Rosichino compie giusti giusti 10 anni. Sono passati 10 anni dal 10 luglio 2010. Suonammo al mondiale Antirazzista invitati da Ivan Lisanti, sotto un gazebo, non c'era quasi nessuno ma venne fuori un cosa molto carina. I Marakatimba ci fecero l'onore di entrare nella nostra ultima canzone, Salvador, noi lasciammo gli strumenti e cominciammo a ballare, secondo uno schema che avremmo ripetuto più volte con i nostri amici percussionisti. Qui sotto la foto di quella serata:
Al primo vero concerto della Banda Topolona c’erano solo i fedelissimi, sabato 10 luglio al mondiale antirazzista di Casalecchio, ma la sensazione è che la musica “tira”, anche grazie alla collaborazione con i Marakatimba con cui abbiamo suonato una riuscitissima versione di “Salvador” ...
A partire da questa canzone, il tendone della piazza antirazzista si è riempito al richiamo del coinvolgente ritmo dei Marakatimba! Noi, a quel punto, eravamo già sotto a ballare…"
Questo 10 luglio 2020 ci ritroviamo finalmente dopo l'emergenza sanitaria, con il capitano Pepito Amarilla che a cavallo del suo ciucchino entra nella Fattoria di via Pirandello a ritmo spaghetti samba. Melodie come se Morricone facesse colonne sonore ad un cartone animato, ispirazioni tratte da amori disperati, orgogli feriti, idee giuste e politiche sbagliate. Per questi dieci anni, grazie a tutti i Rosichini che suonano e hanno suonato. Grazie al piano di
Free. Grazie a Millo e alla sua chitarra della rivoluzione. Grazie a Saverio ritmo batterio. Grazie al primo basso di Marco Sadori. Grazie a Oscar Serio che ci ha portato tanta... tanto ritmo. Ritmo magistralmente seguito da Daniele Gozzi. Grazie alla chitarra di Antonello e di Tommaso. Grazie alle magiche apparizioni di Babboo, di Thiago e del maestro Sia, e grazie alle percussioni di Lorenzo Andraghetti. Grazie alla tromba di Luca Nutricati, a quella di Morris Pellizzari e grazie a quella attuale di Vincenzo Durante. Grazie al sax di Daniel Cau, di Luis Gajardo e a quello di Paola! Grazie al trombone di Vincenzo Vitullo. Grazie alla fisa di Marco. Ci sono poi due grandi dj che ci hanno onorato con i loro remix... Giorgio Cencetti e Dj Colbao. Grande Orchestra Rosichino
Al
tempo dei marajà bisognava stare attenti durante le manifestazioni
pubbliche, perché bastava un niente – tra la confusione delle mani
adoranti richiedenti benedizioni o elargizioni - perché si creasse
il panico tra la gente: tanto che spesso, che fosse una festa o una
protesta, finiva a lacrime e sangue. Ancora oggi, nei paesi dove la
democrazia non è ancora forte, come il Burundi, il Brasile o
l’Italia, tra la gioia e la disperazione delle folle possono
partire le “balas perdidas”. Generalmente, i proiettili partono
dalle armi delle autorità, e di questo parla la drammatica ironia
della canzone, di un massacro nato per nulla durante una festa in
onore dei delegati del Marajà, che tra le grida di giubilo della
folla, magari per un petardo o un malinteso, decidono di far sparare.
Il 12 luglio abbiamo avuto l'onore e il piacere di suonare con Thiago Sun (qui a fianco nella foto) questa nuova canzone che ricorda un po' il genere disco di fine anni settanta, con la consueta epica spaghetti samba della tromba di Vincenzo Durante. Fondamentale il giro melodico bello maraglio di Free alla fisarmonica (ma non è colpa sua, l'ho costretto io) che di solito verrà suonato da Marco Pellegrino e l'affiatamento del trio armonico Saverio-Daniele-Millo, che dio li benedica.
Perché è così importante il carnevale in Brasile? Perché la società brasiliana si è strutturata, per quasi quattro secoli, sul lavoro e la passione degli schiavi. Anche dopo l'abolizione legale della schiavitù, la mancanza di spazi materiali per la realizzazione della felicità degli ex schiavi impose una servitù di fatto. Il carnevale, come all'epoca dei baccanali romani, era l'unico periodo in cui i ruoli schiavo-padrone si ribaltavano in una festa così attesa dalla popolazione da essere furiosa ed estremamente ispiratrice per i poeti e i musici. Chico Buarque ce lo racconta in Vai Passar, una canzone che però non parla del passato ma del suo presente, perché le dinamiche della storia si riverberano sul presente. Consultando wikipedia ho visto che il karma ha qualcosa a che vedere con le azioni del passato che hanno conseguenze sul futuro, per cui la violenza espressa in vari secoli di sfruttamento dell'uomo sull'uomo e sulla natura si riverbera ancora oggi in una società giovane, piena di energia ma senza sbocchi creativi. Narcotraffico, traffico veicolare pazzesco, e un carnevale da capogiro. In questa selva oscura le persone affidano le proprie vite ai santi cristiani, che altro non sono che gli dei della religione politeista degli avi africani. C'è il santo Oxalà, dio creatore, proprio come cristo è il santo del karma carnevale cristiano, per cui beati sono gli ultimi perché saranno i primi ad entrare in paradiso, i ricchi diventano poveri e i poveri diventano ricchi. Forse allo stesso modo in Karma Carnaval si ringraziano tutte quelle persone, elementi della natura e dello spirito che ci rendono un po' più ricchi e la vita più degna di essere vissuta.
Come nasce la canzone
Stavo ascoltando l'autore francesce Stromae, con la sua canzone bellissima Toutes Les Memes, e gli accordi del ponte di Karma Carnaval sono gli stessi. Mi piacevano molto e ho provato a suonarli in ritmo samba. Ne è nata una melodia, poi il ritmo è diventato quello che è, moldato da Saverio Batterio con qualcosa che ricorda più il funky e l'hip hop. Ma ascoltando bene secondo me la melodia è stata presa anche da questa canzone che per me è fantastica e mi colpì molto quando uscì negli anni novanta, I could never be your lovere dei White Town:
Spero che vi sia piaciuta la canzone, si tratta di una prova nella sala di Saverio cui ho aggiunto qualcosa di fiati soffiando su un biberon. Dato che non so suonare alcun ottone, questi gli strumenti che avevo a disposizione. Intanto ci vediamo questo sabato a Firenze, senza il povero Free che si è rotto il mignolo a calcetto.
Chi è, o chi era, Dionisio Maio? Nell'era di google, in cui si può trovare ogni notizia su qualsiasi sciocchezza, è paradossale che di una musica così bella non si sappia nulla o quasi. Sappiamo solo che, più di trenta anni fa, tra il 1983 e il 1984, questo artista di Capo Verde ha prodotto dei brani di rara bellezza, dove l'eleganza di Cesaria Evora si fonde con il ritmo del forrò brasiliano e del soul americano... beh, in fondo siamo in Africa. Ma all'ascolto di questa canzone, Dia Ja Manché, potreste pensare che qualcuno ci abbia messo mano da poco, tale è la perfezione armonica. Provate a fare una ricerca del testo, il motore di ricerca vi dirà che non esiste in rete. In attesa che quindi un buon filologo si rechi nell'arcipelago capoverdiano per raccontarci la verità, godiamoci la musica e accettiamo di non sapere.
8 aprile Dynamo la Velostazione Bologna 25 aprile Pratello R'esiste Bologna 21 maggio Sposta Menti Pianoro
Scherzando e ridendo la Grande Orchestra Rosichino si appresta a compiere la sua sesta primavera. Era aprile del 2010 quando Ale Mezzogori della Babboo band convinse Saverio Batterio a suonare con un paio di analfabeti musicali (rimango tuttora io Rosichino molto fieramente analfabeta). Ritmo ficcante che chiedeva a gran voce la presenza del trio western dei fiati, arrivato solo dopo un paio di anni, ora composto dal sax di Paola Sposato, la tromba di Vincenzo "Musciarieddu" Durante e il trombone di Vincenzo Vitullo. Un congiunto enorme e un po' carrozzone che fatica ad entrare negli angusti spazi musicali bolognesi. Meno male che questo paese premia i vecchi, e noi che non siamo più tanto giovani avremo il piacere di suonare venerdì 8 aprile al Dynamo, la velostazione vicino all'autostazione che tanto piace e meraviglia. 25 aprile nuovamente onorati di suonare al Pratello per la festa della Liberazione. Il 21 maggio siamo ospiti a Pianoro per la manifestazione Sposta Menti. Per cercare di non annoiare stiamo provando, molto lentamente, a fare nuovi pezzi. Dall'ultima pubblicazione di Erba Spontanea, sono circa 6 i nuovi pezzi inediti che potete ascoltare solo dal vivo. I motivi della lentezza sono mio figlio Diego, la spietata eliminazione di quei pezzi che mi sembrano tanto belli ma a volte fanno schifo e il congedo parentale di Emiliano "Millo" Grilli, il vecchio chitarrista venuto dall'epoca in cui si parlava ancora di rivoluzioni... Video: No More Rain
Il possibile nuovo brano dei rosichini è una vecchia ispirazione masticata dopo anni. Di capoeira non ha nulla, se non nel testo, nell'idea della resistenza degli antichi schiavi africani che elaborarono una forma di lotta in catene, nel vero senso della parola, visto che delle catene li tenevano fermi al suolo. Questa forma di lotta non gli serviva per difendersi dalle inevitabili percosse dei colonizzatori, ma per fortificare l'animo o almeno per dargli la forza di non soccombere anche nello spirito. Difatti, più che un'arte marziale è una danza, scandita da un ritmo incalzante, che non prevede necessariamente uno scambio di botte. Ancora una volta, protagonista della canzone è l'essere umano nella sua condizione di totale debolezza di fronte alla violenta competizione del mondo esterno, quindi donna che sa alzare la testa e che potrà riprodursi solo in presenza dell'amore e del rispetto. Vi lascio con questa piccola bozza piena di errori, a presto. Davide Rosichino
P.s. Mi dice Millo che chiamare Spock "capitano" è passibile di fatwa da parte dei seguaci di Star Trek. "Sig. Spock, capitano Kirk". Chiedo fin d'ora scusa e mi riservo di trovare una soluzione.
Ecco il nuovo video di Caravela della Grande Orchestra Rosichino, fatto dalle mani sapienti di Oscar Serio. Le riprese sono state fatte a Punta Marina (in provincia di Ravenna) grazie al contributo del Bagno Susanna che ci ha offerto il suo pedalò in offerta alla modica cifra di 10 euro per 3 ore. "Al Bagno Susanna il tuo pedalò va a tutta panna" (pubblicità). Ma nulla di ciò sarebbe stato possibile senza la Vitullo Saponi, sponsor ufficiale del nostro Salento Tour appena conclusosi. "Con Saponi Vitullo ti godi il Meglio!" (pubblicità). "Partecipa al concorso Vitullo al Meglio e vinci anche tu una splendida gita in camper in Abruzzo".
Se notate che ci sono poche ragazze nel video - a parte una chiaramente posticcia aggiunta al ventottesimo secondo
- sappiate che non ce lo potevamo permettere e forse avremmo dovuto
sostituirle con le zdaure (matrone emiliane) che in queste valli
abbondano. Alleghiamo foto di zdaura jijofan.
Reduce da un fenomenale tour in Messico, il duo Babboo, guidato dal nostro amico Alessandro Mezzogori from Comacchio, fa un salto anche in Salento, proprio nello stesso periodo dell'Orchestra Rosichino.
La poetica del gruppo nato in Olanda è la riscoperta del proprio Babboo interiore, il proprio io animale, selvaggio e spontaneo che spesso reprimiamo, ma che tutti abbiamo anche se delle volte neanche sappiamo di avere. Da qui nasce il nostro sodalizio poetico: l'intima consapevolezza della superiorità artistica del selvatico sul progetto razionale, dell'Erba Spontanea sul concime, dell'animale sull'uomo, della curva sull'angolo retto. Ed è su questo disprezzo del pensiero ortogonale che nel 2010 è nata la nostra CANZONE COMUNE, Acerola Umbù, una canzone nata sull'onda dell'entusiasmo di un viaggio fatto insieme.
Sarà possibile ascoltarli dal vivo ad agosto in queste date:
h 6 Aug Fattizze d'Arneo (LE) fr 7 Aug Piccapane (LE) sa 8 Aug Km0 (LE) mo 10 Aug Barroccio, Lecce (LE)
Babbo è un marchio garantito del consorzio di qualità SPAGHETTI SAMBA. Buon ascolto.